TFR pubblico impiego, il 17 aprile alla Corte Costituzionale. Un diritto non può diventare un prestito

Comunicato CONFSAL-UNSA del 1° aprile 2019  Dalla Federazione

«Il diritto al TFR (o liquidazione) nel pubblico impiego è divenuto un miraggio» afferma Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione ConfsalUNSA «Prima è intervenuta una legge che obbliga a tutt’oggi il solo lavoratore pubblico ad attendere la propria liquidazione fino a 51 mesi, per giunta divisa in più rate; poi è arrivata una nuova legge che addirittura trasforma un diritto in un prestito bancario, con tanto di pagamento di interessi» «Dopo lo sblocco della contrattazione nel pubblico impiego -con la sentenza n 178/15, l’UNSA mira a raggiungere un altro successo storico alla Corte Costituzionale col ricorso in discussione il 17 aprile.

L’UNSA punta a far dichiarare incostituzionali quelle norme che obbligano più di 3 milioni di pubblici dipendenti ad aspettare il proprio TFR diversi anni, subendo inique rateizzazioni, o addirittura dovendo ricorrere a prestiti bancari. Rivendichiamo» conclude Battaglia «il diritto a ricevere la liquidazione all’atto del pensionamento, perché essa è stata maturata lungo tutta una carriera professionale con una regolare e puntuale contribuzione».

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