D.L. 20 marzo 2020: accolte le richieste avanzate da giorni dall'UNSA

scarica il documento  Nota CONFSAL-UNSA del 16 marzo 2020  Dalla Federazione

Non è stato facile per via di tanti datori di lavoro che hanno ostacolato l’adozione delle più semplici e logiche scelte organizzative già imposte in molto chiaro dal Dpcm dell’11 marzo scorso (e dalla Direttiva n. 2 della Funzione Pubblica), ma ce l’abbiamo fatta.

Le richieste avanzate -da interminabili giorni- dall’UNSA sono state accolte nel Decreto Legge del 16 marzo 2020, che rafforza quanto previsto dal Dpcm dell’11 marzo:

- Il lavoro agile è l’ordinaria forma di prestazione lavorativa a prescindere dalla sottoscrizione o meno degli accordi individuali.

- Ogni datore di lavoro dovrà limitare al minimo la presenza dei lavoratori in ufficio solo per le attività indifferibili, predisponendo presidi, ricorrendo anche allo strumento della rotazione del personale.

- Ove il lavoro agile non sia possibile le amministrazioni potranno esentare dal servizio i lavoratori, e considerare il periodo di assenza come servizio prestato a tutti gli effetti.

Nel riaffermare che esistono in capo ai datori di lavoro specifici profili di responsabilità penale, in riferimento alla mancata tutela della salute dei lavoratori, ove non diano immediata attuazione alle norme di legge in vigore, questa O.S., come già ha avuto modo di affermare, è pronta ad esperire azioni legali nei confronti di quei datori di lavoro che - per irresponsabilità o incapacità - espongono i lavoratori al rischio di essere contagiati e di contagiare i propri familiari.